Ogni azione umana, ogni oggetto fabbricato dall’uomo, sia esso prodotto con materiali già presenti in natura o ottenuto invece attraverso trasformazioni industriali, ha come effetto un determinato impatto ambientale.
Prima di valutare in termini generali come si manifesta l’impatto ambientale di una particolare sostanza è opportuno distinguere fra tre livelli ben precisi:
- l’impatto sull’ambiente derivante dai procedimenti di fabbricazione del materiale
- l’impatto del materiale stesso una volta trasformato in oggetti d’uso quotidiano
- l’impatto che il materiale esercita una volta ha terminato il suo ciclo di vita e diventa un rifiuto
Per capire qual è l’influenza del PVC nell’ambiente occorre quindi analizzare questi tre aspetti ben precisi e distinti.
La fabbricazione del materiale vede impiegato un alto numero di elementi che concorrono nei processi chimici.
Si parte dal cloruro di sodio (il comune sale da cucina) per produrre il cloro, che è presente nella molecola del PVC per ben il 57% e dal petrolio per produrre l’etilene che rappresenta il restante 43%.
Dall’etilene più il cloro si ottiene il dicloroetano che crackizzato, dà origine al cloruro di vinile monomero dalla cui polimerizzazione si ottiene il PVC.
Innocuità del materiale PVC
Le proprietà del PVC, in particolare la sua innocuità (qualità di ciò che non è nocivo), portano gli industriali ad impiegarlo per la fabbricazione di prodotti rispondenti a drastiche norme di sicurezza come:
- Le sacche del sangue
- Le cannule per la trasfusione sanguigna, cateteri, contenitori, fleboclisi, ecc.
- Le bottiglie per acque minerali, bevande, oli alimentari ecc.
- Confezioni ed involucri per alimenti
- Condotte per acque potabili e dispositivi di tenuta stagna dei serbatoi scavati nel suolo e degli scarichi controllati.
Materiale inerte ed insolubile nell’acqua, il PVC non pone alcun problema d’inquinamento delle falde freatiche e dell’aria quando si trova allo stato di residuo.
I residui provenienti dall’estrusione
I lanci di produzione ed i controlli di qualità comportano degli scarti, riciclati dalle industrie e utilizzati per altre fabbricazioni. Questo e’ il riciclaggio interno. Per esempio, alcune tecniche di recupero permettono di creare dei profilati (coestruse), le cui superfici sottoposte ad aggressioni esterne sono costruite da un PVC vergine e la cui massa interna è completamente realizzata con una materia riciclata (condutture, profilati di rivestimento).
I residui provenienti dalla fabbricazione delle finestre
Anche la produzione di serramenti comporta la formazione di scarti di materiale, soprattutto dovuti allo sfrido nella fase di taglio dei profili, che devono essere recuperati e quindi riciclati.
Nessun rischio per la salute
La presenza di finestre in PVC nelle abitazioni private o negli edifici pubblici non comporta alcun rischio per la salute degli occupanti. Infatti il PVC dei profilati è totalmente stabile, neutro ed inerte. Non libera elementi tossici per semplice contatto con l’atmosfera o all’atto della manutenzione.
La finestra in PVC preserva l’ambiente
La sfida di questo fine secolo consiste nel preservare la terra per le generazioni future: il PVC può contribuirvi.
Poiché l’ambiente e l’ecologia sono degli argomenti troppo seri per essere presi alla leggera, molti istituti ed organismi indipendenti si sono occupati del PVC. Essi sono giunti alla conclusione che il PVC non colpisce in nessun modo la salute delle persone, né pregiudica l’ambiente. Perfettamente conscie della posta in gioco, le industrie del PVC cercano costantemente di migliorare i loro processi di trasformazione. Insieme alle autorità pubbliche cercano di garantire ai consumatori un mondo abitabile per gli anni a venire.